Non so niente di te di Paola Mastrocola
Buongiorno e con un po’ di ritardo ecco il consiglio libresco di Aprile:
NON SO NIENTE DI TE di Paola Mastrocola.
Questo libro, uscito nel 2013, è forse quello che più mi ha aiutato a stare vicino ai miei figli in modo incondizionato. Lavoro giornalmente con genitori e ragazzi e, benché sia importantissimo sostenere questi ultimi nei loro processi di crescita ed esplorazione del mondo, spesso noi genitori dimentichiamo che i nostri figli non siamo noi, non proseguono le nostre storie, bensì originano da noi prendendo il dono più grande che noi doniamo loro: la vita. Poi devono potersi muovere liberamente per fare cose grandi anche in nostro onore.
Spesso le “cose grandi” che vogliono fare i figli non collimano con le nostre. Si scontrano con i nostri sistemi di credenze in cui lavoro, successo, famiglia, studi devono essere in un certo modo. Fortunatamente ogni sistema famigliare chiama a sé discendenti volgarmente definiti “pecore nere” che in verità sono i pionieri dell’albero.
Cosa fanno questi pionieri?
Portano un nuovo messaggio che non vuol essere migliore di quello precedente ma semplicemente diverso. Esso chiede soltanto di essere incluso con amore e fiducia.
Di cosa parla il libro? Di avere un’incrollabile fiducia nei nostri figli anche quando pensiamo stiano sbagliando o non stiano agendo come dovrebbero.
C’è un passaggio, che mi commuove sempre, in cui l’autrice lo spiega mirabilmente:
“Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos’è meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? È Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma. Un po’ come si sta davanti al mare a guardare il mare. Cosa si fa davanti al mare? Si guarda il mare. Basta. Si accompagnano le onde con lo sguardo. Questo. Una per una.”
Quante volte mi sono riletta queste righe, quanta commozione, quanta difficoltà nel non sapere, nel non controllare e nel sostenere anche quando tu faresti diversamente.
Certamente ci sono quelle due o tre regole fondamentali da seguire, questo è ovvio, ma il nostro compito di genitori non è vietare o obbligare ma ESSERCI, sostenere, ascoltare e credere fermamente in loro perché i figli, come la vita, ci sorprendono sempre e questo lo dico per esperienza personale.
Consiglio la lettura di questo libro a tutti indistintamente perché nell’interezza della storia c’è sicuramente un pezzo di noi figli, genitori, fratelli, sorelle, nonni, zii, educatori o insegnanti.
Buona lettura!