Cinque Inviti. Come la morte può insegnarci a vivere pienamente di Frank Ostaseski
Questo è il primo consiglio libresco per iniziare la rubrica UN LIBRO AL MESE!
La morte può davvero insegnarci qualcosa?
“La vita e la morte sono un tutt’uno. Non potete separarli.” recita l’introduzione del libro; eppure, a ben vedere, la morte è un concetto controverso per la nostra società.
Nel momento in cui nasciamo iniziamo anche a morire diceva Osho e, a pensarci bene, parti di noi muoiono ciclicamente fisicamente ed emotivamente: cambiamo pelle, gettiamo maschere, lasciamo andare comportamenti che non ci corrispondono più e molto altro.
Perché vi consiglio questo libro?
Perché attraverso il viaggio raccontato dall’autore nella sua esperienza trentennale nell’accompagnare le persone nel loro ultimo viaggio terreno ho compreso profondamente che è impossibile lasciar andare se prima non si è fatto entrare.
Riflettere sulla morte può avere un profondo impatto positivo sul modo in cui viviamo. I cinque inviti sono proprio un invito di riflessione al modo in cui ci approcciamo alla vita, alle cose, alle persone. Per fare tutto questo è necessario però far entrare e osservare come ci sentiamo in rispetto a noi stessi, agli altri, alle nostre sensazioni, alle nostre emozioni, agli eventi.
Scorrendo le pagine di questo libro non solo le nostre idee sulla morte verranno ribaltate ma impareremo a cogliere dalle nostre fragilità nuovi stili di vita da applicare al nostro quotidiano.
Eccoli quindi i Cinque Inviti:
- Non aspettare.
- Accogli tutto, non respingere nulla.
- Porta nell’esperienza tutto te stesso.
- Impara a riposare nel pieno dell’attività.
- Coltiva la mente che non sa.
Ho amato questo libro e lo tengo sempre a portata di mano per ricordarmi sempre di far entrare ciò che sono, che mi accade, che sento e poi solo DOPO lasciar andare ciò che devo/voglio.
In queste pagine troverete tanta VITA ed è quello che serve per affrontare, ognuno a proprio modo, il 2023.